giovedì 9 febbraio 2017

Quest'anno come lo scorso,abbiamo fatto il laboratorio di Archeogastronomia, una cosa che mi entusiasma sempre. Esso si è svolto in due lezioni: nella prima ci è stato spiegato molto bene dal professore come si mangiava nell'antichità e come si è evoluta la cucina. Infatti dal 1500 circa (periodo in cui è iniziata la spiegazione),al 1900 i piatti sono cambiati tantissimo. Prima i dolci, ad esempio,  si cucinavano con spezie adatte a cibi salati come pepe, zafferano o a volte peperoncino ma poi sono divenuti veramente solo cibi dolci. Adesso un cibo veramente zuccherato è la Nutella, è certamente una cosa dei giorni nostri però il vero concetto di solo zucchero è espresso in modo giusto. Un esempio di cibo veramente dolce di circa 150 anni fa è la pesca melba , inventato da uno chef in omaggio ad una cantante chiamata appunto Melba e questo piatto è estivo, è a base di gelato e pesca con una salsa di lampone e delle mandorle per guarnire. Per questa ricetta ci è stato assegnato dal professore di riprodurla. Poi un'altra è stata la Tarte Tatin, anche lei di grande importanza storica, si cerca di rifare in tutto il mondo e piace a molte persone. Anche noi abbiamo dovuto ricucinarla o meglio non dovevamo, ma era una delle possibilità. Essa è composta per la maggior parte da mele cotte dentro al caramello e poi una friabile festa frolla la rende croccante e molto buona. Il terzo è stato il budino di limone che se riprodotto bene è soffice e sembra quasi una nuvola ma se non è così qualcosa è andato male e magari farà "schifo". È un dolce in cui si incontrano molti sapori infatti al suo interno ci sono l'amaro del rum, l'aspro del limone e un ventata dolce delle mandorle e dello zucchero. Poi quarto e ultimo c'è il biancomangiare, una ricetta composta da molti strati fatti con panna, pan di Spagna, pesche, amaretti e per concludere altra panna, questo è un dolce che avrei voluto assaggiare ma nessuno nella mia classe lo ha riprodotto. Invece sono state molte le Tarte Tatin e il mio gruppo composto da me, Giacomo Dallorto e Riccardo Tibaldi ovviamente la ha anche cucinata. Il giorno in cui la abbiamo fatta è stato molto divertente però la preparazione è stata difficile. Infatti soprattutto la cottura del caramello è stata lenta e complessa perché se lo zucchero fosse cotto troppo poco sarebbe stato troppo dolce e invece troppo cotto avrebbe avuto un gusto molto amaro e sgradevole. La pasta frolla subito avevamo paura che non ci fosse venuta ma poi ci siamo tolti un peso e assaggiandola era buona. Poi il giorno dopo in classe ci fu un grosso problema : non si staccavano dagli stampini ma il gusto era molto buono e in una scaletta da 1 a 5 i nostri compagni ci hanno dato 3 o 4. Questo è stato un laboratorio diverso dal solito in cui non solo si scriveva o si leggeva qualcosa ma si mangiava anche e io già lo considererei molto bello solo per questo ma poi ci è anche stata collaborazione tra noi compagni ed è stata una bella giornata. È una buona invenzione questa  da parte del professore perché un piccolo paese come Pocapaglia può vantarsi di fare un laboratorio dove si cucina e dove si mangia pur non avendo una scuola specializzata in questo. Quindi consiglierei questo corso a molte persone e lo rifarei altre volte perchè non solo si mangia ma si scoprono anche tante cose sul cibo antico.

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