giovedì 9 febbraio 2017

Martedì 21 gennaio 2017 abbiamo reintrodotto il laboratorio di archeogastronomia già svolto l’anno scorso. Quest’anno ,però, abbiamo cercato di riprodurre e spiegare le ricette di un’età più vicina a noi .Da subito ci siamo messi d’accordo io ,Giacomo e Gabriele e tra le 4 ricette proposte noi abbiamo deciso di fare la Tarte Tatin ,una ricetta francese fatta la prima volta da Caroline e Sthepanie Tatin creata nell’hotel Tatin collocato nel centro della Francia. Noi però abbiamo usato la ricetta più recente di Paul Bocuse che l’ha rivoluzionata con prodotti più semplici. Ho notato che dall’anno i prodotti per compore il dolce sono molto più semplici ma i procedimenti sono molto più complicati e difficili. Oravi racconterò, passaggio per passaggio, la composizione di questo dolce.
Mercoledì, il giorno prima dell’assaggio finale ci siamo trovati a casa di Gabriele e siamo stati lì tutto il pomeriggio per provare a riprodurre il dolce scelto. Siamo partiti con l’acquisto degli ingredienti che sono farina, zucchero, burro, lievito di birra, zucchero a velo, uova e mele. Il primo passaggio, molto semplice è quello di unire zucchero a velo, uova e farina e formare una pallina dalla consistenza morbida, n questo passaggio non abbiamo avuto alcun problema infatti, secondo me, questo era il passaggio più semplice. Il secondo passaggio è stato quello di creare il caramello che poi sarebbe andato a ricoprire la mela, questo invece è stato molto problematico perchè a noi non è uscito il risultato sperato; questo passaggio è stata la complicazione più grande affrontata nel dolce. Il terzo ed ultimo passaggio manuale era quello di pelare le mele e formare dei dischetti che poi sarebberò stati lo strato centrale del dolce intanto dopo essere stata 1 ore in frigo abbiamo steso la pasta in una teglia e l’abbiamo infornata a 160 gradi per 80 minuti. Quando la pasta ha raggiunto un colore marroncino l’abbiamo sfornata e abbiamo messo le mele e il caramello in forno a 160 gradi per 20 minuti circa.
Il giorno seguente, con il professore Vanucchi, abbiamo diviso i dolci e tutti insieme , ricetta per ricetta, abbiamo provato a riscoprire i sapori e le fragranze che andavano così tanto nei primi anni del’900. L’esperienza è stata unica grazie alla completa diversità dalle ricette viste l’anno scorso. Come ci h fatto ben notare il professore la cucina subì un grande cambiamento; da una cucina con grande varietà di spezie e prodotti molto costosi si è passato a una cucina più semplice, ”per tutti”, un altro cambiamento è stato nelle quantità infatti le porzioni diventarono molto più piccole e decorate invece prima erano grandi porzioni dove si giudicava solo il gusto invece da quel momento si butta l’occhio anche più sull’estetica e sulla presentazione.
Il lavoro è stato organizzato molto bene in quattro parti ,la presentazione delle ricette, lo svolgimento, l’assaggio e ora la relazione.
La prima parte ,naturalmente, è stata fondamentale per capire come svolgere le ricette e in più il prof ci ha preparato degli approfondimenti su ogni ricetta.
La seconda parte è stata molto divertente perchè sono stato un pomeriggio in compagnia dei miei amici e inoltre è stato curioso approcciarsi con la vita in cucina dell’epoca storica che stiamo studiando perché fa capire molte cose sul modo in cui vivevano.
La terza parte è stata la più interessante perché solo grazie all’assaggio si può capire il risultato finale ,tutti abbiamo assaggiato le ricette degli altri e abbiamo dato dei giudizi, personalmente tra i dolci quello che ho preferito è stata la Pesca Melba. L’unica pecca durante la degustazione è stato ,a tratti, il nostro comportamento un po’ agitato per l’emozione di questa esperienza.
Ora eccomi qua a produrre l’ultima parte che può essere utile per capire meglio il lavoro svolto.
In futuro il laboratorio si potrebbe migliorare magari mettendosi tutti a ”ferro di cavalo” così che tutti ci possiamo vedere ed è più difficile distrarsi e più facile confrontarsi tra compagnia perché con la normale disposizione è difficile confrontare le idee da una parte all’altra della classe e si crea confusione.

Il laboratorio come l’anno scorso è stato molto coinvolgente e interessante e sono felice di aver partecipato perché fà capire molto sul metodo di vivere degli uomini di quel tempo e sono felice di aver partecipatoper due anni.

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